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    La scuola dopo il Covid-19: se l’errore c’è, dov’è?

    L’ultima è di meno di 24 ore fa: “abbiamo sviluppato un software che misura le dimensioni delle aule scolastiche”. Prescindendo da quel “abbiamo”, nemmeno avesse partecipato di persona, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sembra essersi dimenticata dell’esistenza delle planimetrie, che saranno anche cartacee, analogiche e vetuste, come ama ripetere, ma ci sono da decenni. La propensione della ministra alle gaffes ricorda una sua illustre predecessora, Maria Stella Gelmini con il suo “tunnel di neutrini” (sic!) che passava sotto al Gran Sasso. Per tacere poi della confusione che hanno generato le sue intempestive dichiarazioni sul reclutamento docenti nei prossimi anni. In pieno lockdown, la ministra è apparsa in TV a fianco…

  • Attualità

    Un libro lo legge chi lo compra, non chi lo vende

    Dal 25 Marzo in poi chiunque metta in vendita dei prodotti editoriali in forma di libro non potrà applicare al prezzo di copertina uno sconto maggiore del 5%. La norma è stata salutata con grida di giubilo da più o meno tutte le parti coinvolte nella sezione vendita del prodotto: le librerie, sia di catena che indipendenti, la Confesercenti e diversi sindacati. La norma è esplicitamente intesa a salvaguardare la vendita fisica dei libri, e di riflesso tutti gli operatori del settore. La concorrenza di Amazon, che può contare su impressionanti volumi di vendita e manodopera a bassissimo costo, quando non meccanizzata, stava schiacciando in particolare i librai, sia di…

  • Attualità

    Prendersi cura al contrario: accudimento e amore in quarantena

    La nostra società considera il tempo come il bene più prezioso che possediamo. Scaffali e scaffali di librerie sono occupati (nei negozi e talvolta anche nelle nostre case) da manuali che consigliano metodi più o meno efficaci, scientifici e bizzarri per recuperare il cosiddetto “tempo perduto”, come se fosse oggettivamente misurabile un gesto che ne fa perdere. Chi decide che fare una cosa piuttosto che un’altra è una perdita di tempo? Ad ogni modo, questa concezione del tempo si riflette non solo sul mondo del lavoro, ma anche in quello degli affetti. Prendersi cura di un anziano, di un malato o di un bambino richiede sempre del tempo: del tempo…

  • Attualità

    L’umanità di gregge: quando la produttività diventa più importante

    Non ho letto l’originale inglese della frase di Boris Johnson, in cui il Primo Ministro inglese si augurava il «raggiungimento dell’immunità di gregge attraverso l’infezione del 60% degli abitanti del Regno Unito» e supponeva che la popolazione avrebbe dovuto «abituarsi a perdere i propri cari», quindi mi riservo il dubbio di immaginare (sperare?) che si tratti di una traduzione sciatta e acchiappaclick. Quella frase però terribile, presuntuosa e vanitosamente provocatoria, ci permette di andare più a fondo su un tema di cui sarebbe il caso iniziare a parlare: quello del rapporto tra civiltà, cultura e produttività. I tanti giovani fuggiti dai loro borghi del Sud Italia, per ritrovarsi in appartamenti…

  • Attualità

    Due consigli di lettura post-psicosi

    Se la psicosi da coronavirus vi ha rinchiusi in casa e vi siete legittimamente stufati di scorrere la home dei vari social network che non fanno altro che ricordarvi che lì fuori c’è il coronavirus, ecco due libri che vi ricorderanno che lì fuori c’è il coronavirus, ma con l’autorevolezza dei veri scrittori. Vuoi mettere. Il Libro Scientifico con cui farvi gli splendidi al bar. Spillover di David Quammen: libro recentissimo e recentemente ristampato (e già esaurito) da Adelphi, ci aiuta a capire, spiegando con molta perizia e altrettanta pazienza per noi comuni mortali, che discettiamo di infettivologia e virologia al bar ma non avremmo mai passato il test di…

  • Attualità

    Che ne sarà di noi dopo la quarantena?

    Uno degli argomenti di conversazione preferiti della nostra ipercinetica società è: “come si vivrà in quarantena?”. Pascal diceva che l’uomo è infelice perché non sa starsene da solo seduto nella sua stanza, e qualcuno ha scritto citando questa frase che non c’è niente di male a starsene seduti buoni e zitti per una quindicina di giorni. Tralasciando le battute più o meno becere su mariti che si rilassano a casa lontano da lavoro, moglie e figli e che si godono la tv via cavo in calzini di spugna e canotta per quindici giorni (meglio il virus, suvvia), la quarantena ha avuto il merito, forse l’unico considerando il disastro che ciò…

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    Le “Sfogliatelle” abruzzesi: la ricetta

    Dire sfogliatella non vuol dire soltanto tradizione partenopea, perché in Abruzzo ne esiste la variante fruttata, con il ripieno di marmellata “scura”: di amarene, di susine, e soprattutto di schrucchijata d’uva, nota anche a Lama dei Peligni come “ragnata” d’uva. Sì, perché la tradizione vuole che la sfogliatella trovi le origini proprio a Lama: borgo ai margini del parco della Majella, dove la Sfogliatella nacque più di un secolo fa. L’impasto e la farcitura, riadatti con ingredienti locali, fanno della sfogliatella un dolce morbido e gustoso, insaporito dall’aroma prezioso delle mandorle e da un pizzico di liquore. Cominciate col disporre un kilo abbondante di fare su una «spianatora» di legno.…

  • Cucina

    Lo “Scarpone” di Sulmona: la ricetta

    Avete provato e scoperto e assaggiato tante ricette tradizionali, ma forse non le conoscete ancora tutte… e soprattutto non conoscete lo Scarpone, questo delizioso biscotto al cioccolato, con canditi e uvetta, che coniuga il gusto umido pastoso del mosto cotto con la secchezza aromatica del cacao e dalla frutta secca, un dolcetto non proprio leggero… ma beh, decisamente invitante. Originario della valle Peligna e in particolare della città di Sulmona, lo Scarpone era in passato il dolce delle grandi occasioni. Era tradizione prepararlo per Natale, ma non poteva mancare ai matrimoni, ai battesimi e a tutte le altre feste più importanti. Grandi o piccoli che fossero, venivano preparati seguendo una…

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    I “Taralli di San Biagio”: breve storia e ricetta

    Per la festa di San Biagio, è tradizione in Abruzzo fare lu “taralle”: «Lu taralle de sante Bbiasce», il santo protettore dei lanaioli e di tutti i mali alla gola. Lievitato come il pane, lu “taralle”, o “ciambelle”, noto in alcuni luoghi anche con altri nomi specifici, rappresenta nell’immaginario popolare il “pane” che Biagio, lu Sande Cannarute, avrebbe usato per salvare dall’asfissia un bambino che aveva ingerito una lisca di pesce. Ma si sa, la tradizione arricchisce la storia anche di zucchero e dolcezza, ed ecco che così dal pane si è arrivati alla ciambella, o per meglio dire… alle ciambelle. Per una dose di un “canestro” di taralli, procuratevi:…

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    I “Cavicioni” di Natale: la ricetta della nonna

    Se Natale profuma di candele, di aghi d’abete, e di biscotti di pan di zenzero… non siete in Abruzzo: da queste parti l’odore che presagisce il Natale è quello dell’olio che frigge: perché la nonna, per Natale, frigge almeno una “kilanna” di cavicioni. Ed è già all’opera. Cominciate anche voi col preparare il ripieno. Servono: Mandorle; Noci; Un bicchierino di mosto cotto dello zio; E… questa. Ve la ricordate? È la scrucchijata d’uva, che abbiamo preparato per tempo proprio in previsione delle feste. La prima operazione prevede la tostatura delle noci. Lasciatele in forno giusto il tempo di scottarle, poi armatevi di santa pazienza: dovete spellarle, eliminando per quando possibile…

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