• Ritualità

    Il Rito dei Serpari di Cocullo: bambini che giocano con i serpenti?

    La scorsa notte ho fatto un sogno. Un sogno molto vivido. Vedevo decine di bambini correre felici nella piazza vuota di un paesino. Li guardavo da lontano e sembrava avessero qualcosa fra le mani. Lentamente mi avvicino a loro incuriosito e anche un po’ impaurito, ma non capivo bene il perché. Passo dopo passo l’oggetto, che prima non riuscivo a decifrare, prendeva sempre più forma e colore. E soprattutto vedevo il movimento: ebbene sì, i bambini avevano in mano cose che si muovevano… nere e color marrone. Ci misi poco a capire, arrivato ad una distanza di meno un metro, che si trattavano di serpenti.  Sì, bambini di sei, otto…

  • Collaborazioni,  Natura

    Fine dell’inverno a Passo San Leonardo

    È strano trovarsi a scrivere di un inverno mai iniziato quando la primavera già schiude i fiori sugli alberi di mandorlo. L’ultima neve, un sottile velo di bianco sulle foglie cadute, si è rivelata soltanto in alta montagna. La prima di questo breve inverno e anche l’unica. Con le sue poche tracce sparse sul terreno come chiazze di glassa, sono apparsi più nitidi i colori della natura. I boschi rosati, il fondale tappezzato d’erba giallastra, i tronchi bruni, e le siepi rossastre. In fondo al sentiero c’era un tholos di pietra, grigio e scurito dal muschio. Durante gli inverni passati la neve ricopriva queste costruzioni fino a renderle invisibili: collinette…

  • Natura

    Mandorli in fiore a Capestrano

    Ogni stagione ha i propri colori, i propri odori, i propri luoghi. Quando sboccia la primavera e i mandorli, primi a fiorire tra tutti gli alberi da frutto, si coprono di stelle bianche, il nostro luogo del cuore è Capestrano (AQ). Tra queste contrade, con le strade solitarie e i casolari abbandonati, gli ultimi grandi mandorli rimasti esplodono in tutto il loro splendore. Dico “ultimi” perché un tempo la nostra regione era piena di alberi di mandorlo. Oggi ne resistono pochissimi, sparpagliati qua e là sul ciglio delle strade. A primavera è facile riconoscerli: nuvole di petali bianchi tra i rami spogli degli altri alberi, ancora senza foglie e ancora…

  • Borghi

    Passeggiata a Navelli

    Vivere in Abruzzo vuol dire poter scegliere su due piedi tra mare e montagna, e con massimo un’ora scendi e sali dall’una all’altra, trovandoti di fonte a panorami assolutamente diversi tra loro. Capita a Navelli, borgo basso-medievale del territorio aquilano, noto in tutta Italia per il suo prezioso zafferano. In un sabato pomeriggio, che non è dei climi migliori, Navelli ci accoglie col suo colorito rosato, stagliandosi maestosa contro un cielo bianchissimo. Come tutti i paesi abruzzesi, anche questo scrigno di pietra e malta è fatto a scale: una pressoché infinita varietà di gradini che si avvitano a ridosso del colle, conducendo il visitatore fin sulla cima, da dove è…

  • Cucina

    I “Cavicioni” di Natale: la ricetta della nonna

    Se Natale profuma di candele, di aghi d’abete, e di biscotti di pan di zenzero… non siete in Abruzzo: da queste parti l’odore che presagisce il Natale è quello dell’olio che frigge: perché la nonna, per Natale, frigge almeno una “kilanna” di cavicioni. Ed è già all’opera. Cominciate anche voi col preparare il ripieno. Servono: Mandorle; Noci; Un bicchierino di mosto cotto dello zio; E… questa. Ve la ricordate? È la scrucchijata d’uva, che abbiamo preparato per tempo proprio in previsione delle feste. La prima operazione prevede la tostatura delle noci. Lasciatele in forno giusto il tempo di scottarle, poi armatevi di santa pazienza: dovete spellarle, eliminando per quando possibile…

  • Cucina

    Le “Totere” di Casoli: storia e ricetta

    Cominciate a sentire l’odore del Natale? Forse altro non è che il profumo delle Totere, che da Casoli, in quel della Maiella, giunge fino a voi, ovunque voi siate nel mondo. Odore di olio che frigge, odore di crema, odore di limone che a tinte acidule riempie l’aria di aliti natalizi, riportandovi indietro a qualche centinaio di anni fa… La leggenda vuole che sia nata sul finire dell’Ottocento, dalla fantasia creativa e geniale di un giovane casolano di nome ignoto, che dalla magica e romantica Napoli «della Belle Époque» avrebbe riportato in patria una rivisitazione a tutti gli effetti tradizionale ma originalissima. Parliamo della “Totera”, forma italianizzata del casolano “totere”…

  • Cucina

    I “Bocconotti” di Montorio al Vomano: breve storia e ricetta

    Il suo nome sembra suggerire che si mangi in un sol boccone: è piccolo, ma nasconde un grande segreto. È il bocconotto montoriese, delizioso vanto della pasticceria locale, che sembra risalire ad un tempo molto lontano. La sua storia comincia tra le vie di Montorio al Vomano, cittadina del Parco Nazionale del Gran Sasso, anche conosciuta come la “porta della montagna” per la sua posizione particolarmente suggestiva. Qui il bocconotto si prepara seguendo ancora l’antica ricetta. Per la base occorrono:  6 uova; 6 cucchiai di zucchero; 6 cucchiai di olio d’oliva; Farina quanto basta per lasciarvi le mani pulite. Cominciate col separare gli albumi e metteteli da parte per il…

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