Una domenica senza scarpe

Una domenica senza scarpe è il nostro primo romanzo. Per anni è rimasto chiuso in un cassetto. Ho troppi libri nel cassetto a dire la verità; questo è solo il primo ed è anche l’unico scritto a quattro mani con mia madre, Aurora Masciulli.

Tutto è cominciato perché non volevo dormire. Tutte le madri raccontano le fiabe ai loro bambini; la mia scoprì molto presto che poteva inventarne di nuove, risparmiandosi la cecità della lettura al buio e il rischio fin troppo probabile di addormentarsi prima di me. Così nacque la «Storia di Giulia».

A distanza di molti anni, quando ero ormai adolescente, quella «Storia di Giulia» ricomparve in un lungo viaggio in macchina verso l’Austria. Mia madre la ricompose da zero, dandole la forma conclusa di una storia a lungometraggio. Non so dire se fosse più o meno divertente di tutte quelle che l’avevano preceduta, ma di certo era la sola destinata a superare il limite del tempo e della nostra memoria: per qualche misteriosa ragione ci venne in mente di registrarla su nastro. Chissà, forse eravamo già convinti che un giorno l’avremmo pubblicata.

Ho riscritto questa storia molti anni dopo averla sbobinata.

L’abbiamo trasformata in libro diverse stagioni dopo averla conclusa.

Irene Sartorelli ha realizzato per noi le dieci bellissime illustrazioni che la corredano. Oggi trovate Una domenica senza scarpe su Amazon.

A volte penso che certe storie si attaccano a noi per caso, quasi senza una ragione. Così è stato per questo romanzo: ha fatto parte delle nostre vite; è andato e tornato più volte, come se aspettasse il momento giusto per risalire finalmente a galla.

E quel momento alla fine è arrivato.

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