Archivio
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Il significato delle Idi di Marzo: Giulio Cesare, Anna Perenna, i Mamuralia e i riti di magia
L’argomento di cui parliamo oggi è piuttosto singolare e nasce in collaborazione col giornalista Cristiano Vignali, che lo ha affrontato nel suo articolo, uscito lo scorso anno su LaNotizia.net. A questo sono state aggiunte delle parti, degli approfondimenti, di mio pugno. Trovate il video completo, come al solito, sul mio canale YouTube. Si parla di storia, ma anche di mitologia: tutto comincia con l’assassinio di Giulio Cesare, avvenuto nelle ide di marzo del 44 a. C. Probabilmente la storia la conoscete, ma cercheremo di analizzarla sotto un’ottica particolare: quella simbolica e rituale, che sembrerebbe connetterlo con due importanti festività romane: i Mamuralia e le celebrazioni di Anna Perenna. L’assassinio. Siamo…
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Viaggio nei manicomi del passato: crudeltà, abusi e spaventose pseudo-cure
Oggi si chiamano “ospedali psichiatrici”, ma a lungo sono stati conosciuti come manicomi, riformatori o “asili per lunatici”. La storia dei manicomi del passato è drammatica e cruenta. Sin dal medioevo l’uomo ha sentito la necessità di isolare alcuni individui considerati strani, “anormali” e a tratti pericolosi. I primi esempio di “allontanamento” forzato – perché sempre di forzatamente avveniva – risalgono al medioevo, quando i “matti” si rinchiudevano nei monasteri o nelle torri. Per lungo tempo la custodia di questi individui fu delegata alle istituzioni ecclesiastiche, o alle parrocchie, e solo dopo il Settecento si cominciò a pensare ad ambienti speciali, regolati dagli enti statali. Nell’Ottocento, stati come l’Inghilterra e…
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La scuola dopo il Covid-19: se l’errore c’è, dov’è?
L’ultima è di meno di 24 ore fa: “abbiamo sviluppato un software che misura le dimensioni delle aule scolastiche”. Prescindendo da quel “abbiamo”, nemmeno avesse partecipato di persona, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sembra essersi dimenticata dell’esistenza delle planimetrie, che saranno anche cartacee, analogiche e vetuste, come ama ripetere, ma ci sono da decenni. La propensione della ministra alle gaffes ricorda una sua illustre predecessora, Maria Stella Gelmini con il suo “tunnel di neutrini” (sic!) che passava sotto al Gran Sasso. Per tacere poi della confusione che hanno generato le sue intempestive dichiarazioni sul reclutamento docenti nei prossimi anni. In pieno lockdown, la ministra è apparsa in TV a fianco…
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Robert Capa: 3 foto che hanno fatto la storia
Robert Capa fu un fotografo ungherese, uno dei più importanti e famosi fotografi bellici della storia. Con i suoi scatti ha immortalato la guerra civile spagnola, la seconda guerra sino-giapponese, la guerra arabo-israeliana, la prima guerra d’Indocina e naturalmente la Seconda Guerra mondiale. Il suo vero nome era Endre Erno Friendmann. Ebreo di nascita, emigrato in Spagna come fotografo freelance, inventa lo pseudonimo quasi per gioco. Il marchio “Capa-Taro”, quest’ultimo il cognome della sua compagna che lavorava con lui, divenne molto famoso. Ma perché cambiare nome? I due pensarono che il vero nome di Friendmann fosse poco famigliare in Spagna e la loro fu una buona intuizione: i due riuscirono…
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Un libro lo legge chi lo compra, non chi lo vende
Dal 25 Marzo in poi chiunque metta in vendita dei prodotti editoriali in forma di libro non potrà applicare al prezzo di copertina uno sconto maggiore del 5%. La norma è stata salutata con grida di giubilo da più o meno tutte le parti coinvolte nella sezione vendita del prodotto: le librerie, sia di catena che indipendenti, la Confesercenti e diversi sindacati. La norma è esplicitamente intesa a salvaguardare la vendita fisica dei libri, e di riflesso tutti gli operatori del settore. La concorrenza di Amazon, che può contare su impressionanti volumi di vendita e manodopera a bassissimo costo, quando non meccanizzata, stava schiacciando in particolare i librai, sia di…
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Prendersi cura al contrario: accudimento e amore in quarantena
La nostra società considera il tempo come il bene più prezioso che possediamo. Scaffali e scaffali di librerie sono occupati (nei negozi e talvolta anche nelle nostre case) da manuali che consigliano metodi più o meno efficaci, scientifici e bizzarri per recuperare il cosiddetto “tempo perduto”, come se fosse oggettivamente misurabile un gesto che ne fa perdere. Chi decide che fare una cosa piuttosto che un’altra è una perdita di tempo? Ad ogni modo, questa concezione del tempo si riflette non solo sul mondo del lavoro, ma anche in quello degli affetti. Prendersi cura di un anziano, di un malato o di un bambino richiede sempre del tempo: del tempo…
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La prima neve di primavera
Quando ci siamo svegliati, questa mattina, nevicava: la prima nevicata dell’anno, il 24 marzo. Uscire con l’ombrello nel recinto di casa, affondando nella neve fitta fitta che copre l’erba e le margherite, fa uno strano effetto. In questa primavera che è arrivata in anticipo, anomala per il caldo e poi per il silenzio, per l’impossibilità di uscire, la neve non è che l’ennesima stranezza di un clima impazzito, confuso, imprevedibile. Tutti gli alberi sono già fioriti. Il mandorlo, pioniere nel risveglio dall’inverno, è già coperto di foglie, e piccole mandorle acerbe ne tempestano i rami. Sotto il ticchettio morbido della neve resta immobile, quasi stupito. L’albero di susine, già verde,…
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Ultime foto nella natura: quando tutto sembrava solo normale
Sembrava tutto così normale quattordici giorni fa. La primavera era nel pieno delle fioriture, un po’ in anticipo per il caldo inaspettato. Il cielo si copriva a tratti (qualche ora dopo, lungo la strada, avrebbe piovuto) e il rumore delle macchine riecheggiava al di là dei rovi. Le persone erano uscite a passeggiare e a correre. Da questo scampolo di terreno, chiuso dall’asfalto su entrambi i lati, anche coperti dalle canne ormai secche, ci sembrava di essere costantemente al centro dell’attenzione: chiunque passava lanciava uno sguardo – le persone sono sempre curiose di vedere qualcuno che scatta foto, specialmente in mezzo ai fiori. Faceva fresco, nonostante le maniche di camicia,…
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L’umanità di gregge: quando la produttività diventa più importante
Non ho letto l’originale inglese della frase di Boris Johnson, in cui il Primo Ministro inglese si augurava il «raggiungimento dell’immunità di gregge attraverso l’infezione del 60% degli abitanti del Regno Unito» e supponeva che la popolazione avrebbe dovuto «abituarsi a perdere i propri cari», quindi mi riservo il dubbio di immaginare (sperare?) che si tratti di una traduzione sciatta e acchiappaclick. Quella frase però terribile, presuntuosa e vanitosamente provocatoria, ci permette di andare più a fondo su un tema di cui sarebbe il caso iniziare a parlare: quello del rapporto tra civiltà, cultura e produttività. I tanti giovani fuggiti dai loro borghi del Sud Italia, per ritrovarsi in appartamenti…
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Due consigli di lettura post-psicosi
Se la psicosi da coronavirus vi ha rinchiusi in casa e vi siete legittimamente stufati di scorrere la home dei vari social network che non fanno altro che ricordarvi che lì fuori c’è il coronavirus, ecco due libri che vi ricorderanno che lì fuori c’è il coronavirus, ma con l’autorevolezza dei veri scrittori. Vuoi mettere. Il Libro Scientifico con cui farvi gli splendidi al bar. Spillover di David Quammen: libro recentissimo e recentemente ristampato (e già esaurito) da Adelphi, ci aiuta a capire, spiegando con molta perizia e altrettanta pazienza per noi comuni mortali, che discettiamo di infettivologia e virologia al bar ma non avremmo mai passato il test di…